E’ tardissimo quando arriviamo a casa di Elisabetta, a Groningen. Elisabetta è mia sorella, vive e lavora qui. Scherzo sempre dicendo che lei è nata prima e ha preso tutto il cervello, così io mi sono dovuto accontentare; scherzo ma forse è vero, infatti lei è Fisico e io suono la[…]
continua a leggere »Aldo, fa caldo!
Ci muoviamo con la macchina carica come un traghetto per l’Elba ad agosto e Matteo sotterrato da chitarre e valige ma siamo sempre di buon umore perchè comprendiamo la richezza che questo Pazzesco Tour ci sta regalando. Ormai seguiamo i segni, le intersezioni stellari e l’arrivo al villaggio occupato di Louvain la Neuve[…]
continua a leggere »Er kebabbaro
Non è una barca. E’ un’ipotesi. Qualcosa che potrebbe essere uscito dal cappello magico di Tom Waits durante una cena con Quentin Tarantino. Ho l’impressione che possa accadere di tutto qui, e ne sono sicuro quando vedo Keith Richards avanzare verso di me. E’ Gerda (si pronuncia Herda e si rischiano figuracce), un[…]
continua a leggere »We can make it
Gesina ci saluta in lontananza. E’ ancora lì quando facciamo la curva e nonostante la voglia di proseguire il tour, sappiamo che ci mancheranno da morire il suo affetto e la sua cura, i suoi racconti e i tentativi di sorpassare gli ostacoli linguistici che comunque questi maledetti confini terreni ci regalano[…]
continua a leggere »Per aver detto… al Sindaco
Bene, la giornata è storica. Suono a casa dei Deserbais e non potete immaginare come sono contento. Il posto è una favola con questa casa che è tutta una musica e il luogo che scegliamo per il concerto e la “caverna”; io mi sento a metà tra i Beatles e Boris Vian.[…]
continua a leggere »Sono sobrio
Sono sobrio. L’Alsazia è un gran bel posto, guardi lontano e vedi sempre qualcosa che ti rinfranca. Guardi vicino e sembra che qualcuno abbia appena spazzato ai tuoi piedi. Wangen si trova in questo incrocio di lingue tedesche e francesi, a due passi da Strasburgo. Qui ci sono i resti di un[…]
continua a leggere »I sogni sono come palloni, vanno dove gli pare
Il viale di platani è un’entrata suggestiva sulla vita, al cui inizio è piazzato l’angelo con il capo chino, che sta ad insegnarci l’umiltà. E’ ricavato in un tronco di legno, scolpito con la motosega e davvero sembra impossibile che un oggetto così rozzo come una motosega abbia fatto da scalpello per quest’opera.[…]
continua a leggere »“Che spettacolo” mi intervista…
E mentre sono in giro per questo pazzescotour ecco che il magazine “Che Spettacolo” pubblica una mia intervista! Vado a prendere l’ultimo bicchiere di vino con Gesina, donna meravigliosa. Domani si riparte. Vi tengo accanto, qui con me.
continua a leggere »Le meraviglie di Nans sous Sainte Anne
Il bosco è una meraviglia ma io sento di aver perso l’allenamento di quando pensavo di essere il “re delle Dolomiti” e il fiato non mi mancava mai, così saliamo con passo un po’ più lento ma ritmato per questo sentiero francese che sembra fatto da uno che non conosce le curve.[…]
continua a leggere »Privas, il paese dei folli
20 giugno 2015 – Sveglia presto. Si fanno le orecchiette. Siamo del sud, io d’adozione, ma Mina no. Fatto il lavoretto possiamo goderci la mattinata e partiamo dotati di telecamere per andare a intervistare i nostri nuovi amici Karen, Frederic (Abert) e Karel che ieri erano al concerto. Il mercato è[…]
continua a leggere »